Le porte del Cielo by Lucetta Scaraffia

Le porte del Cielo by Lucetta Scaraffia

autore:Lucetta, Scaraffia [Scaraffia, Lucetta]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Studi Religiosi, Intersezioni
ISBN: 9788815326294
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2015-10-14T22:00:00+00:00


Il trionfo dell’urbanistica

Il grande giubileo del 1500 non fu solo occasione di innovazioni simbolico-liturgiche: Alessandro VI si impegnò anche nell’urbanistica della città. Proprio il giorno dell’inaugurazione era stata aperta una nuova via che collegava il ponte Sant’Angelo direttamente con il Vaticano, un rettifilo che prese il nome di via Alessandrina, poi di Borgo nuovo. La nuova strada, riservata ai cortei papali e alle cavalcate, avrebbe svolto soprattutto una funzione cerimoniale, mentre altre due parallele, più piccole, non potevano essere percorse da cavalli durante il giubileo. La realizzazione della nuova via, alla quale avevano contribuito Sangallo il Vecchio e Bramante, comportò la distruzione di casupole e fu fatta a tempo di record: si trattava della prima grande strada di natura cerimoniale nell’Europa moderna. La strada diritta, oltre a costituire un magnifico sbocco verso la Porta santa, rappresentava simbolicamente la via della virtù, giustizia, pace e verità che i pellegrini dovevano imboccare dopo avere ottenuto il perdono.

Se la costruzione della nuova strada suggellava la ristrutturazione dell’area vaticana, anche al di là del ponte erano nate nuove fabbriche e nuove piazze, mentre, come per gli altri giubilei, si restauravano chiese. E come altri papi rinascimentali, Alessandro VI protesse le arti e fu generoso mecenate: fece affrescare da Pinturicchio gli appartamenti Borgia in Vaticano e chiamò Michelangelo a progettare la nuova basilica di San Pietro.

Nella chiesa di Santa Maria Maggiore venne rifatto il soffitto, a cassettoni, con l’oro americano arrivato in dono dal re di Spagna. Alessandro volle inoltre che per l’anno santo la chiesa nazionale spagnola di San Giacomo venisse affacciata anche verso piazza Navona. Ma si susseguirono anche celebrazioni a carattere molto profano: il carnevale fu celebrato con sfarzo e ostentazione, e a fine marzo fu festeggiato con un corteo trionfale per le vie della città Cesare Borgia per la conquista di Forlì. Alessandro concesse al figlio la più alta onorificenza pontificia, la Rosa d’Oro, e le insegne di Gonfaloniere della Chiesa, mentre in piazza Navona veniva messo in scena, in suo onore, Il trionfo di Giulio Cesare.

Pochi mesi dopo, il 29 giugno, durante la festa di san Pietro, il papa scampò miracolosamente a un grave incidente: durante un furibondo temporale, il vento fece crollare il tetto dell’appartamento papale. Il papa sopravvisse benché coperto dalle macerie, ma intanto per tutta Roma si era già sparsa la notizia della sua morte. Alessandro interpretò questo avvenimento come un segnale divino, e si ripropose di realizzare la riforma della Chiesa. Ma non riuscì neppure questa volta: come unico segno di gratitudine, si limitò a recarsi in processione alla chiesa di Santa Maria del Popolo, portando alla Vergine un omaggio prezioso.

Il giubileo del 1550 fu in tono minore. Il ricavato delle indulgenze servì per ricostituire gli arredi sacri portati via nel saccheggio del 1527: si cercava ancora di far cicatrizzare la grave ferita che la città sacra aveva subito, a cui si aggiungeva la frattura della cristianità che, nelle varie fasi del concilio di Trento, ormai si stava rivelando come ineluttabile. Ma il giubileo segnò anche



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